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giovedì 30 settembre 2010

Birrart 2010 : arriva la rassegna di Birra Artigianale

Dopo un anno di fermenti con numerose iniziative per la promozione della cultura birraria, l’Associazione Pavese Amici della Birra si prepara a una nuova sfida da affrontare con il sostegno della Regione Lombardia, della Provincia di Pavia e della Camera di Commercio di Pavia che hanno dimostrato un grande interesse verso l’iniziativa. Forte del successo ottenuto nel 2009 (14.000 visitatori in quattro giorni), dal 14 al 17 ottobre 2010 a Casteggio torna BirrArt la rassegna della birra artigianale che coniuga gusto, qualità e tradizione. 

I protagonisti saranno ancora i microbirrifici: 19 provenienti da tutto il nord Italia per una proposta di oltre 100 tipi di birra. Attorno a loro ruoterà un mondo di tipicità, originalità, sapori e vivacità culturali da scoprire in un viaggio lungo un intero week-end. Bionda, rossa, scura, la birra artigianale offre l’autenticità di un prodotto unico, dalle
specifiche caratteristiche organolettiche, da sorseggiare ascoltando i segreti di una lavorazione esclusiva e riservata alle competenze dei mastri birrai. BirrArt 2010 sarà dunque il luogo dove qualità e gusto incontreranno cultura e tradizione ma sarà anche un modo per esplorare e valutare nuovi possibili scenari di una realtà in continua evoluzione ed espansione.




Queste le novità più intriganti dell’edizione 2010
……BIRRART GOURMET: è un capitolo che si apre sui menù tematici proposti in occasione delle cene su prenotazione (“I microbirrifici a tavola”: una birra diversa per ogni portata, dall’antipasto al dessert) ma è anche un modo nuovo di concepire e rielaborare sfizi, golosità e tipicità.

…..DEGUSTAZIONI E ABBINAMENTI: per imparare a riconoscere le peculiarità di una buona birra artigianale e per scoprire l’accostamento ideale. Birra & salumi, beer & cheese e altre proposte di gusto saranno presentate da mastri birrai in collaborazione con i produttori pavesi che aderiscono ai consorzi locali.

…..NUOVI SCENARI IMPRENDITORIALI: la possibilità di avviare un’attività legata alla produzione birraia ha aperto interessanti sbocchi occupazionali. BirrArt rappresenta un primo importante tassello del progetto che tende a Pavia capitale della birra artigianale e affronta il tema con spazi e contenuti specifici. La parola agli interpreti di un mondo che chiede spazio e riconoscimenti.

…..CULTURA BIRRAIA: convegni, tavole rotonde, conferenze in collaborazione con Slow Food e Union Birrai. Dimostrazioni di produzione di birra artigianale con la partecipazione di mastri birrai.

…..PALINSESTO: ancor più ricco, ancor più vivace, ancor più curato perché BirrArt sa distinguersi anche nella proposta d’intrattenimento, nell’anima musicale e nell’atmosfera conviviale.

Orari: giovedì e venerdì 18.00 –2.00 – sabato 17.00/2.00 – domenica 11.00/2.00. Area Fieristica via Truffi, Casteggio (PV). Ingresso: 4 euro Infoline: 0383.82476 – cell. 335.5816285 – web: www.birrart.org Ufficio Stampa BirrArt - Bell-Tany Tel. 0383.42310 – contatti@birrart.org

giovedì 23 settembre 2010

Space Barley...il Giappone e la birra dallo spazio

Il Giappone è noto per le sue bevande assurde. Dopo le bevande al gusto di beacon, di medusa gigante o di tofu, l'annio scorso è arrivata una novità nel campo della birra: la birra dallo spazio.

Una bevanda che gli appassionati della Stazione Spaziale Internazionale non possono assolutamente perdere: dai semi di malto posti in orbita per cinque mesi nel modulo russo Zvezda della Stazione Spaziale ecco che arriva, in edizione limitata di soli 250 pacchi da sei, la Barley Space Beer, alla modica cifra di 110 dollari. Peccato sia disponibile solo nel mercato giapponese.

"Questa birra verrà venduta per scopi nobili, per contribuire a promuovere la scienza nelle scuole elementari, e per sviluppare la ricerca scientifica spaziale in Giappone e Russia" dichiarò la Sapporo, casa produttrice della Space Barley "ed i soldi raccolti saranno donati alla Okayama University".

La Sapporo Brewery, uno dei più famosi birrifici giapponesi, ha creato questa birra servendosi dei semi di malto rimasti in orbita per cinque mesi in un modulo russo della Stazione Spaziale Internazionale. La birra spaziale è frutto di una collaborazione tra la Sapporo Breweries, la Okayama University in Giappone e la Russian Academy of Science.

Forte dei suoi 5.5 di gradazione alcolica e di un gusto unico, la Sapporo ha inoltre dichiarato "Non c'è davvero nessuna birra come questa. Il nostro maggior rivenditore è il marchio Black Label, che utilizza ingredienti aggiuntivi come il riso. Questa birra invece non li utilizza, è davvero speciale".

La Space Barley è frutto di un progetto di colture orbitali a bordo della ISS assieme ad altri prodotti, come la lattuga ed i piselli, allo scopo di provare a rendere autonomi gli equipaggi di cosmonauti attraverso un insieme di vegetali coltivati in orbita, senza quindi dover dipendere da approvigionamenti forniti da continue missioni di rifornimento.

Tuttavia, Boris Morukov, cosmonauta che ha passato 11 giorni nello spazio a bordo della Stazione, sostiene che "dovremmo provare a coltivare patate, non creare vodka". Niente da obiettare, questo è certo. Ma forse una campagna di marketing come questa potrebbe dare qualche frutto insperato, raccogliendo fondi per una ricerca di più ampio respiro nel campo delle coltivazioni in orbita.
Per chi ha avuto la fortuna di assaggiarla chissà se è stata così diversa!!!

Oktoberfest 2010: la festa della birra di Monaco dal 18 settembre al 4 ottobre

Ogni anno per due settimane Monaco di Baviera diventa la capitale mondiale della birra. Sebbene dal nome non si direbbe, é durante il mese di settembre che si svolge la più grande festa popolare del mondo. Quest’anno l’Oktoberfest si terrà dal 18 settembre al 4 ottobre e compie 200 anni di vita. Per l’occasione la festa durerà un giorno in più e un programma speciale é stato allestito dagli organizzatori. Se volete entrare nello spirito delal festa, non dimenticate di indossare i tipici costumi della Baviera, I Lederhosen (pantaloni di pelle) per gli uomini e il Dirndl per le donne.

Perché l’Oktoberfest é anche chiamata Wiesn? L’enorme superficie su cui si svolge l’Oktoberfest é ufficialmente denominata „Theresienwiese“. Gli abitanti di Monaco, quando parlano nel loro dialetto bavarese, abbreviano il nome del luogo in Wiesn.
Come arrivare all’Oktoberfest? Dalla stazione dei treni con le linee U4 e U5 dell’U-Bahn, (la metro tedesca) fermata „Theresienwiese“, si arriva direttamente all’Oktoberfest.

La birra preferita dagli abitanti di Monaco é la Augustiner, prodotta dalla più antica e ancora esitente birreria di Monaco; nei tendoni Augustiner-Festhalle e Fischer-Vroni potrete assaggiare la tanto apprezzata bevanda.
Da quest’anno é in vigore il divieto di fumo nei tendoni dell’Oktoberfest, non sono ben visti i cappelli a forma di fusto di birra né le magliette sulla quali sono stampati i costumi tradizionali bavaresi.
I tendoni a dell’Oktoberfest aprono alle 10 di mattina chiudono al pubblico alle 22.30 per cui se avete ancora voglia di divertirvi, potete proseguire la serata nella Wiesnzelt o godervi un after presso birreria Hacker-Pschorr, distanti soltanto 50 metri dalla fiera.
Per avere maggiori informazioni sulla città e su dove dormire e cosa visitare vi consiglio questo link:
Monaco

martedì 21 settembre 2010

Lega Nord di Adro. Il volantino più sgrammaticato del mondo

Ragazzi è da morire dal ridere!!!Non ho resistito, più gira meglio è..almeno il figlio di Bossi non è solo.

La linguistica padana deve ancora svilupparsi, forse, così come la sedicente omonima nazione, però il goffo tentativo di scimmiottare la nobile lingua italiana stupisce comunque.
Cominciamo la disamina con alcuni neologismi che certamente entreranno nel linguaggio comune:
- "Sninfa" (se qualcuno è in grado di tradurre lo faccia nei sottocommenti);
- "Coito interructus" (forse volevano dire coito interruptus, ma non avrebbe senso nel resto della frase);
- "Trabalzano" (???)
- "110.000 euro sono tanti sono pochi" (nuova forma sintattica priva di punteggiatura per esprimere un dubbio? O una certezza?)
- "Tota sto cagnara" (nuova forma padana di lingua scevra dal concetto di concordanza genere/numero)
Comunque sia, ci pare che in un involontario e tragicomico epilogo, gli amici della Lega di Adro si siano dati la risposta da soli: Noi stiamo dalla parte dei genitori e non dei cervelli!.
Su questo siamo tutti daccordo. Condoglianze ai genitori.

fonte: www.sconfini.eu

lunedì 20 settembre 2010

Il fenomeno dei sottobicchieri falsi


Ebbene si, nel mondo globalizzato si falsifica di tutto!!


Purtroppo, come avviene per altri ambiti collezionistici ben più importanti e remunerativi come i francobolli, anche il nostro piccolo mondo non è immune da questo triste fenomeno.
Negli anni, soprattutto con l’avvento e la diffusione di i-bazar,trasformatosi poi in e-bay, sono aumentate le presenze e gli avvistamenti di sottobicchieri di birra più o meno palesemente falsi.


Nelle foto ci sono solo alcuni dei pezzi falsi che negli anni hanno girato e purtroppo continuano a farlo, traendo spesso in inganno collezionisti neofiti e non solo.


Da un’analisi attenta , il collezionista esperto può capire immediatamente che si trova dinanzi ad un falso, spesso molto mal fatto. E’ il caso dei sottobicchieri islamici in materiale plastico, venduti spesso su internet o tramite posta elettronica dopo essere stati contattati da sedicenti venditori di paesi come l’Iran o la Nigeria (ricorda tanto le truffe stile Striscia la notizia!!).
 
Ci sono poi sottobicchieri in cartone, da vari paesi, Italia inclusa, che sono palesemente falsi in quanto magari repliche di sottobicchieri molto vecchi oppure “casualmente” compaiono sottobicchieri di microbirrerie chiuse da oltre 10 anni.

Insomma il fenomeno è più che diffuso, ma fortunatamente i mezzi per difendersi ci sono.
Basta infatti segnalare questi pezzi su siti specializzati o forum frequentati da altri collezionisti per avere immediatamente aiuto e chiarimenti per evitare bidoni.
Un sito utile può essere www.beercoasters.it, con una sezione dedicata appositamente al fenomeno e il forum di collezionisti  http://sottobicchieri.forumcommunity.net/ dove ci saranno collezionsiti che vi aiuteranno nella catalogazione, nello scambio e vi aiuteranno a star lontani dai falsi e dai falsari!!!

mercoledì 15 settembre 2010

Le Microbirrerie in Sardegna


La produzione dei microbirrifici italiani segue oggi la strada dell’innovazione di prodotto.
Si creano birre aromatizzate, integrando spesso produzioni locali come il farro, la frutta DOP e IGP con gli stili originali e autoctoni che ancorano le produzioni all'originalità e alla tipicità delle tradizioni dei luoghi in cui sono prodotte.
In Sardegna l'esperienza dei micro birrifici è tra le prime d'Italia. E' nel 1993 che il birrificio Adis Scopel, a Capoterra (Cagliari), secondo storico birrificio in Italia, dietro la spinta di un metodo produttivo belga propose sul mercato locale dell'area del cagliaritano le sue birre lager "Dolomiti". Nel 2006 l'azienda trasferisce gli impianti a Guspini e continua la produzione con il nuovo marchio "Montevecchio", il brand che richiama il luogo delle miniere divenuto, da quel momento, il punto di ritrovo dei mastri-birrai della Sardegna nell'ambito della grande festa della birra artigianale sarda denominata "Birras". 

Oggi in Sardegna sono presenti undici realtà attive, principalmente concentrate nel sud dell'Isola (6 unità), di cui 2 esclusivamente brewpub cioè pubs che producono birra per il consumo interno: il neonato "Rubiu" di Sant'Antioco e il "Birrificio di Cagliari". Nel tempo è stata registrata la perdita di due strutture di cui solo una aveva la configurazione di micro birrificio "aperto al mercato". Si tratta dello storico birrificio Sadile di Siligo, in provincia di Sassari, con la birra omonima nota per aver affrontato la sfida della grande distribuzione.
In generale in Sardegna prevale la conformazione del microbirrificio in senso stretto ossia del piccolo-medio stabilimento non affiancato da un locale destinato al consumo finale del prodotto.
In Sardegna l'unico esempio di configurazione mista (stabilimento e brewpub) si trova in provincia di Sassari. La gamma dei prodotti è formata complessivamente da 32 unità, principalmente della tipologia Lager (a bassa fermentazione) e Ale (ad alta fermentazione).
Significativa è anche la presenza delle birre di grano (13%) e di una "special" la BB10 del birrificio Barley di Maracalagonis (Cagliari) che si è piazzata ai primi posti delle classifiche della categoria "Sperimentali e storiche".

domenica 12 settembre 2010

Singha Beer....la Thailandia più conosciuta.

Singha (Thai: สิงห์, pronounced sing or singh), è il nome di una birra thailandese bionda. Sing-to significa leone in thailandese. È la più vecchia (creata nel 1933) e anche la birra più popolare del paese, ma da alcuni anni la sua posizione di capo del mercato è attaccata da numerosi concorrenti come la birra Chang, prodotta da Carlsberg o da altre birre straniere trattate in Thailandia.
La birra Singha è di tipo lager con il 6% di alcool. Una versione più morbida con il 5% di alcool, la Singha Gold, non ha avuto molti successi e allora è stata tolta dal mercato. La società Boon Rawd che produce Singha ha comperato nel 1994 due industrie della birra in Sassonia (Germania) per produrre questo marchio di birra per la destinazione del mercato europeo. La capienza di produzione della birra è di 1 miliardo litri all'anno.

Prodotti

La birra Singha è prodotta anche in altre versioni:
  • Singha Lager Beer, con il 5,0% di alcool.
  • Singha Light, con il 3,5% di alcool.
  • Leo Beer, con il 5,0% di alcool.
  • Thai Beer, con il 6,4% di alcool.
Esistono anche altri tipi di Singha non alcolici:
  • Singha Drinking Water
  • Singha Drinking Soda
  • B-Ing
  • Moshi Green Tea, in quattro versioni original, lemon, melon e fruit.
Il materiale collezionabile è vastissimo e va dai sottobicchieri di varie forme,materiali e dimensioni alle etichette,tappie  bicchieri.La facilità di reperimento del materiale è nella media ma a volte è difficile trovare delle novità provenienti realmente dal mercato interno.

mercoledì 8 settembre 2010

Murree beer....la birra del Pakistan


La Murree Brewery è la fabbrica che produce la birra Murree in Pakistan, unica birra “di marca” in questo paese. I suoi prodotti sono legalmente disponibili solo in Pakistan a causa di un divieto di esportazione di alcol dal Pakistan. La birreria dispone di due unità di produzione situate a Rawalpindi e Hattar ( North-West Frontier Province ). La Murree Brewery Company Ltd. è stata fondata nel 1860 per soddisfare la richiesta di birra del  personale britannico di stanza a Ghora Gali vicino alla località di Murree . Nel 1880 la società ha stabilito un ulteriore birreria a Rawalpindi e una distilleria a Quetta . A causa della scarsità di acqua a Murree nel 1920 la preparazione è stata per lo più trasferita a Rawalpindi, ma è continuata anche a Ghora Gali fino al 1940, quando l'immobile è stato venduto. Questa fabbrica di birra, costruita in stile architettonico gotico, è stata bruciata durante gli  scontri del 1947-1948, mentre la fabbrica di birra a Quetta fu distrutta nel terremoto del Balochistan del 1935Nel 1960 botti di rovere sono state importate dal Nord America, dall’Australia e dalla Spagna e le cantine sotterranee detengono ormai oltre mezzo milione di litri di whisky di malto per diversi periodi di maturazione fino a 12 anni. La birreria Murree produce anche un  un mondo di classe eccellente whisky, riconosciuto a livello mondiale, di single malt . Una nuova “cantina” birraia ed un moderno impianto di imbottigliamento sono stati invece installati nel 1990 dopo l’importazione dalla Germania. 

Nel 1977 la fabbrica di birra Murree ha subito una sconfitta significativa quando Zulfiqar Ali Bhutto ha imposto un divieto totale in Pakistan, per placare gli elementi islamici tra gli elettori. Successivamente il governo del generale Zia-ul-Haq ha modificato tale legge, che richiede a chi vuole consumare alcolici di presentare le credenziali per dimostrare che erano non-musulmani. Le piccole comunità  cristiana , indù e Parsi  non erano grandi abbastanza per sostenere l'impresa  e la produzione ha dovuto essere ridimensionata. Tuttavia, il rilassamento progressivo delle leggi ha permesso alla Murree  di introdurre variazioni alla birra Murree, vodka , gin e whisky . Oggi, tutti i prodotti Murree sono facilmente reperibili nei negozi di liquori che operano apertamente in Karachi in posti come Zamzama e Defence. Anche se il consumo di alcolici in pubblico è ancora formalmente vietato, sta diventando sempre più disponibile nei club e nei ristoranti di alta classe.  

La Murree Beer è stata inizialmente prodotta in Austria per il mercato europeo ed è disponibile in vari ristoranti pakistani e indiani. L'attuale CEO, Isphanyar Bhandara ha annunciato l'intenzione di perseguire una co-produzione di birra con Fosters, ma questo accordo è ancora in sviluppo. La fabbrica di birra Murree è una delle più antiche aziende pubbliche del sub-continente. Le sue azioni sono state negoziate presso la Borsa di Calcutta già nel 1902 e ora è la più antica impresa industriale del Pakistan e tra le prime 25 società che svolgono attività pubblica da parte del Karachi Stock Exchange. La  principale concorrente della Muree è la Quetta Distillery, ed suoi prodotti devono gareggiare sempre con le marche di contrabbando provenienti dall’ Occidente e dall'India. 

Le birre prodotte sono 5: 
Murree Beer  
Murree's Classic Beer  
Murree's Millennium  
Lite Export Pils 
 Stout Beer
Wikio

martedì 7 settembre 2010

La Birra in Siria

In Siria, la produzione e la distribuzione di birra è controllata dal governo e venduta per lo più attraverso una catena di supermercati dell'esercito, una sorta di Istituzione Sociale, e attraverso i piccoli negozi nei centri urbani e le zone cristiane e musulmane. Le birre d'importazione non sono comuni, anche se marchi come Almaza, Heineken e Amstel sono popolari e sono disponibili in hotel o di contrabbando in alcuni negozi in diverse parti della città. Due marche di birra locale sono disponibili in Siria: Al-Sharq (da Aleppo) e Barada (da Damasco, The Barada Beer Company).
La  birra Barada è più popolare, ma solo grazie al fatto che è molto disponibile un po’ dovunque, e da queste parti è una gran virtù!!! La qualità di imbottigliamento è molto variabile e spesso è pessima. Tuttavia il gusto compensa l'imbottigliamento non ottimale; siamo intorno al 3,4% di alcol ed è di colore giallastro nebuloso, l'aroma fruttato, dolce, corpo leggero e fresco. La Al-Sharq è spesso superiore. E’ leggermente più alta in alcool (3,7%) e più piacevole della prima. E’ la birra che nel complesso mi è piaciuta di più con un bel corpo di malto, ancora fresco e distintivo. È interessante notare che entrambe le birre vengono vendute in una bottiglia di un litro.
Purtroppo per i collezionisti le uniche cose disponibili sono i tappi e le etichette, per noi che amiamo i sottobicchieri la Siria non ci porta al momento nessuna novità

lunedì 6 settembre 2010

Birra...una bevuta da 7 miliardi!!!

Una bevuta da sette miliardi di sterline. La sudafricana Sab Miller, gigante della birra, proprietaria di brand storici come Peroni e Grolsch si sta scaldando per acquisire uno dei maggiori concorrenti, l'australiana Fosters, parte del gruppo Carlton & United Breweries. Per dare un'altra spallata a un'industria che ha vissuto una fortissima fase di consolidamento, concentrando dietro poche sigle il mondo della birra ci vorranno 7 miliardi di sterline. Un assegno enorme, ma indispensabile per consentire a Graham Mackay, ceo di Sab, di concedersi l'ultimo regalo.
Il manager è in uscita, ma prima di andare in pensione vuole chiudere un altro grande deal, quello che porterebbe il suo gruppo a insidiare la posizione di primato mondiale del gruppo belga Anheuser-Busch Inbev, numeri uno del settore. 
Non è solo una questione di numeri, ma anche di nomi. Aggiungere il brand Fosters, un mito partito dall'Australia e diffuso a tutto il mondo anglosassone, a quelli storici già controllati da Sab signfica aver creato un polo dell'eccellenza per gli appassionati di birra. Ma la logica di un'operazione del genere è soprattutto industriale e commerciale. L'integrazione dei gruppi è considerata ottimale dagli analisti e a Sab si darebbe una posizione importante per sfondare sui mercati asiatici sempre più competitivi. Dare l'assalto a quel mondo dalla sponda privilegiata dell'Australia è, infatti, operazione molto più agevole di un investimento da zero. Sui tempi dell'offerta di acquisto è mistero. C'è chi suggerisce che sia opportuno attendere ancora, ma la maggior parte degli esperti incoraggiano il gruppo sudafricano a partire subito, prima che altri concorrenti muovano verso il quartier generale di Carlton & United Breweries avendo in testa un nome sopra tutti: Fosters. Altro segnale di ritorno di interesse per i merger viene dal gruppo statunitense Campbell interessato alla divisione biscotti della United Biscuits, l'operazione ha un valore stimato in circa 1,8 miliardi di euro
Fonte Il Sole 24 Ore

Sapporo Beer.....il Giappone più conosciuto.


Nel XIX secolo i giapponesi per la prima volta hanno scoperto il luppolo selvatico, sull'isola di Hokkaido. Gli ingegneri dopo la scoperta hanno aperto una nuova fabbrica di birra nella piccola città di Sapporo. Più tardi nel 1877 la prima birreria stile tedesco è stata ufficialmente aperta in Giappone.

Nel 1886 la fabbrica di birra è stata venduta alla Okura Trading Company. Un anno dopo, prominenti uomini d'affari giapponesi, Shibusawa e Kinachiro congiuntamente acquistarono la fabbrica di birra dalla Okura Trading Company e quindi la società venne rinominata Sapporo Beer Company.

Allo stesso tempo, una manciata di altre birrerie furono fondate creando una sorta di età dell'oro per la birra giapponese,tra cui alcuni birrifici notevoli come la Kirin Beer, la birra Yebisu e Asahi Beer.

Dalla metà del 1900 la produzione di birra nel Giappone industrializzato era al suo apice con i 4 principali produttori di birra, vale a dire Asahi, Yebisu, Sapporo e Japan ed ognuna cercò voracemente di fare la parte del leone nel mercato. Grazie a tale concorrenza feroce la Osaka, la Sapporo e la Japan decisero di unirsi per creare la Dai Nippon Beer Ltd.
 
Alla fine del 1950 la Dai Nippon Beer Ltd. è stata suddivisa in due distinte fabbriche di birra, Nippon e Asahi. La Nippon ha mantenuto i diritti esclusivi per la famosa birra di Sapporo, ora si è introdotta con un nome nuovo di zecca, la Nippon Beer, ed ha continuato a rivendicare una quota ancora maggiore del mercato giapponese: la maggior parte delle persone sono tentate dal bere la 'più antica birra' in Giappone.
 
Quasi un decennio più tardi nella metà degli anni ‘60, il nome fu cambiato in Sapporo Beer e la marca ha di recente ripreso l'attuazione di una nuova campagna pubblicitaria ipnotica, in cui sono stati usati completamente casuali e bendati degli assaggiatori a cui è stata fatta bere birra e fatto scegliere la loro birra preferita. Tale campagna ha contribuito a rendere consapevoli molti del gusto e della qualità superiore della Sapporo.

Con Sapporo Beer il contatto umano e l'attenzione profonda si sottolineano con il processo di filtrazione altamente sensibile e la raffinata selezione dei migliori ingredienti di qualità. L'azienda utilizza “state-of-the-art" della tecnologia birraria per garantire la qualità pura e finezza sopraffina alla prova della birra.

venerdì 3 settembre 2010

Beer Lao....e il Laos si affaccia nel mondo birraio



La Lao Brewery Company Limited è stata fondata nel 1971 e la sua produzione inizia due anni dopo, nel 1973. All'inizio era una joint venture Lao-francese, ma il governo del Laos la ha nazionalizzata nel 1975 e controllata fino al 1993, quando gli investimenti esteri diretti sono stati nuovamente autorizzati nel paese. Da allora tutta una serie di investitori tailandesi, consorzi danese e italiano hanno giustamente investito nella fabbrica di birra in rapida crescita.

La Beer Lao è veramente testimonial di un processo di fermentazione sano e rigoroso e deve essere assolutamente vista come un buon esempio di come fare una birra onesta e decente. Gli ingredienti essenziali sono usati bene. Si tratta di una perfetta fusione tra Occidente e Oriente con l'acqua che scorre a valle dalle pendici dell'Himalaya, il lievito di birra di qualità importati dalla Germania e l'orzo dalla Francia.

La stessa birra è decisamente fresca e somiglia ad una lager francese, ma il suo sapore asiatico possiede una qualità senza dubbio imputabile alla selezione perfetta di ingredienti di prima classe utilizzati. Nel processo di fermentazione le norme sono rispettate rigorosamente, con l'acqua accuratamente immessa attraverso un filtro a sabbia fine ed ogni singolo passo del lungo processo è naturalmente ricco di controlli di qualità che aiutano a produrre una birra realmente pulita.

Nella vicina Thailandia la Beer Lao sta cominciando a dominare la scena dei bar e della vita notturna e sembra che a questa birra non ci vorrà molto per diventare  importante non solo in Thailandia e in Asia, ma anche nel resto del mondo.

mercoledì 1 settembre 2010

Wolverine...biografia di un mito

Tratto da Wikipedia
James Howlett nasce verso la fine del XIX secolo, nella provincia canadese di Alberta, figlio secondogenito di John Howlett e Elizabeth Hudson, anche se da quanto lasciato intendere dagli autori (e dalla notevole somiglianza fisica) potrebbe essere frutto di una relazione adultera tra la signora Howlett ed il giardiniere, Thomas Logan. Quando James era molto piccolo (non ci vengono forniti dati precisi) suo fratello morì e sua madre finì in manicomio. Non sono chiare le ragioni della morte (si parla di malattia) ma pare che anche il fratello maggiore di James fosse dotato di analoghi poteri, come suggerito dalle cicatrici rimaste sul fianco della madre disposte in maniera analoga a quelle che provocano gli artigli di Wolverine, e sarebbe questo il vero motivo della pazzia di Lady Howlett. Nel corso dell'infanzia James ha pochi rapporti con il mondo esterno per via delle sue tante allergie e malattie e stringe amicizia con Rose, sua coetanea che lavora come serva nella villa, la quale scrive sul suo diario svolgendo il ruolo di voce narrante in "Origini", e sviluppa un rapporto di inimicizia con Dog Logan, il figlio del giardiniere, che lentamente si trasforma in aperta rivalità ed odio. Il culmine è l'uccisione del cane di James, Callie, da parte di Dog, scatenando così l'ira degli Howlett che cacciano dalla tenuta il ragazzo e suo padre Thomas. Ma i due decidono di reagire e organizzano un'incursione nella villa, fucili alla mano, con l'intenzione di rubare dei soldi e fuggire con la signora Howlett. Ma John Howlett interviene per caso, e viene ucciso da Dog sotto gli occhi atterriti del figlio James, che sfodera i suoi artigli, sfregiando Dog e uccidendo Thomas. La madre resta sconvolta e caccia il figlio dalla villa, dopodiché si suicida. Rose nel frattempo, con l'aiuto dell'anziano nonno di James, decide di fuggire con il ragazzo, nascondendo i suoi artigli sotto degli stracci. James sembra aver perso la memoria, quando in realtà per lo shock si convince di aver ucciso lui stesso il padre John. James perde anche la sua identità, poiché Rose deciderà di chiamarlo Logan per nascondere il suo passato. Nel corso degli anni il nuovo nome si sostituirà quasi completamente a quello vecchio, poiché Logan/James preferisce lasciarsi indietro completamente il passato traumatico.
Dopo questo triste evento Rose e Logan si trasferiscono in una delle miniere della Columbia britannica, dove Logan lavorerà duramente cambiando radicalmente carattere e facendosi notare dal suo capo, Smitty, che lo prenderà in simpatia proteggendolo dalle angherie del malvagio cuoco Malone. Contro il cuoco Logan non aveva mai osato reagire, prima per paura di ritorsioni, in seguito per timore di scatenare il proprio potere. Smitty decide quindi di affidare a Logan l'uso della dinamite. In questo periodo svilupperà ed accrescerà la sua fama di "duro" e scoprirà di avere molte affinità con le bestie selvagge da una delle quali prenderà il nome (Wolverine è il nome inglese del ghiottone). Gli anni passano, Logan lavora come artificiere fino ad un incidente (causato da Malone che aveva manomesso la dinamite), in cui rischia la vita per salvare un bambino. Durante la convalescenza sorprendentemente breve, Logan legge un libro sui Samurai proveniente da Nagasaki, primo indizio del suo futuro amore per la cultura giapponese. Nel frattempo, Smitty e Rose si innamorano e decidono di partire lontano, e Logan rimane scosso dalla loro decisione. Mentre si trova al locale del paese sente di un torneo di lotta con in palio una grossa somma di denaro. Smitty si iscrive nonostante Rose sia contraria ed anche Logan lo fa. Si troverà ad affrontare il cuoco, sconfiggendolo e decidendo all'ultimo di risparmiarlo. Battendo Malone arriva in finale contro Smitty, e decide di farsi battere per permettere a Rose e all'amato di partire con i soldi della vincita.
Nel frattempo Dog, sfigurato e assetato di vendetta, li rintraccia per conto del vecchio signor Howlett, pentitosi di aver lasciato fuggire il nipote, e quando trova Logan appena dopo lo scontro del torneo lo aggredisce alle spalle. Dog sembra prevalere, ma Logan riacquista la memoria del tragico momento della morte di suo padre, e appresa la verità sfodera i suoi artigli deciso a vendicarsi. Durante la violenta lotta che ne consegue uccide accidentalmente Rose. Distrutto dal dolore sparisce nella foresta per molti anni, ignorando qualsiasi richiamo di Smitty. Questo periodo è ancora avvolto nel mistero. Sappiamo solo che Logan si inselvatichì e andò a vivere con un branco di lupi, divenendo quasi più animale che uomo. Il diario di Rose venne bruciato da Malone, e Logan perderà così la possibilità di recuperare la memoria di quegli anni.
Durante la seconda guerra mondiale sappiamo che vive delle avventure a Madripoor, probabilmente per conto dei servizi segreti canadesi. Ha anche aiutato Capitan America e Nick Fury in diverse missioni, oltre ad aver fatto parte di una unità di paracadutisti nota come la "Brigata del diavolo", dove militava anche Victor Creed, il futuro Sabretooth.
Sostanzialmente Logan riappare quando il governo canadese decide di includerlo nel progetto Arma-X, infondendo nel suo corpo l'adamantio che accresce di molto le sue già notevolissime capacità di combattimento, ricoprendo dell'indistruttibile metallo anche i suoi artigli. Riesce a sopravvivere all'intervento grazie ai suoi poteri di guarigione. Adesso anche il suo scheletro è praticamente indistruttibile, oltre al suo organismo che lo rende certamente più longevo della media (appare oggi come un uomo sulla trentina d'anni, quando ne ha più di 120). A seguito dell'esperimento però Logan perde di nuovo la memoria, confusa ulteriormente da falsi impianti mnemonici innestati dal governo canadese. In tale periodo Wolverine viene reclutato da James McDonald Hudson (Guardian) e da sua moglie Heather (Vindicator) per entrare a far parte del primo supergruppo canadese, Alpha Flight. Ma è una breve parentesi, su cui non è stata fatta luce completamente. Forse c'è anche un coinvolgimento di Hudson nell'esperimento con l'adamantio.
Più o meno in questo periodo gli X-Men entrano nella sua vita, per non uscirne più. Logan entra a far parte della seconda generazione di X-Men non molto tempo dopo il suo fallito tentativo di catturare Hulk che si rivela un piano dei suoi superiori per farlo entrare nelle grazie del Charles Xavier che avrebbe dovuto uccidere, ma dopo una colluttazione il professore imprigiona Logan e gli pone delle barriere psichiche cancellando o manometendo i ricordi del mutante che di lì a breve si unirà al rinato gruppo di mutanti nella missione di salvataggio dei membri originali. Con gli X-Men vivrà moltissime avventure; verrà anche privato da Magneto dell'adamantio che gli ricopre le ossa, che poi recupererà. Conosce anche Jean Grey con cui avrà sempre un rapporto tormentato. Logan, dietro la scorza, ama stare nella squadra del Professor Xavier per gli ideali che rappresenta e svela, a poco a poco, che il suo cinismo è solo una maschera, con cui si difende dai dolori del suo angoscioso passato, rivelandosi un compagno di battaglia quanto mai affidabile. Non sarà mai il vero leader degli X-Men per il suo carattere di solitario e tutto sommato introverso, non certo per mancanza di carisma.
Successivamente a questi eventi, la setta dell'Alba della Luce Bianca (guidata dal crudele e inumano mutante Gorgon), che trama congiuntamente con l'HYDRA, un'organizzazione criminale internazionale di matrice nazista, lo uccide e riporta in vita con un condizionamento che lo costringe a compiere missioni omicide per loro conto, per poi riportare in vita le eventuali vittime (altri supereroi) e asservire anche loro. Sotto il controllo dell'HYDRA ha ucciso il compagno X-Men Northstar, che poi è stato resuscitato anch'esso. Il tutto fa parte di un complotto più grande, che ha come obiettivo destabilizzare e sottomettere gli Stati Uniti d'America. Logan viene poi salvato e decondizionato dallo S.H.I.E.L.D., che lo arruola come agente per sconfiggere definitivamente l'HYDRA e la setta. Dopo aver distrutto molte basi delle varie organizzazioni criminali assieme a Elektra si scontra con Gorgon e dopo una battaglia in cui rischia la morte, riflette il terribile sguardo pietrificante del criminale con gli artigli, riuscendo a trasformarlo in pietra e frantumandolo in mille pezzi.
Wolverine, dopo le vicende di Vendicatori Divisi, è diventato membro dei Nuovi Vendicatori, il più importante supergruppo Marvel, insieme con altri eroi famosi come l'Uomo Ragno, Capitan America e Iron Man. Poco dopo essere stato decondizionato dal trattamento subito dall'HYDRA, Logan si reca nella Terra Selvaggia, dove aiuta i Nuovi Vendicatori, che lo invitano ad unirsi al gruppo.