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mercoledì 28 luglio 2010

Birra 333 - La birra popolare del Vietnam


333, o "Ba Ba Ba" come è conosciuta in Vietnam, è un lager abbastanza decente che ha trovato il successo nell'esportazione in alcuni paesi tra cui Francia, Australia, Singapore, Hong Kong e perfino l'America.

La birra è riuscita a resistere a più di un secolo di conflitti regionali e turbolenze; è stata prodotta la prima volta nel 1893, diventando popolarmente conosciuta come la birra 333 al volgere del secolo.

Dopo la rivoluzione comunista / liberazione / oppressione del Vietnam negli anni Settanta è stata ribattezzata la Birra 333 - il cambio di nome sarebbe stato un tentativo di scrollarsi di dosso il passato coloniale della birra, ma a dire la verità nessuno sa se questo è il vero motivo o no.

Prodotta con ingredienti australiani e tecnologia tedesca la birra è molto gustosa - in confronto può essere visto come un passo avanti alla Beer Lao, tra le più diffuse in Asia, in termini di forza di sapore e di alcool (5,3%).

Il sito web della birra vanta con orgoglio il suo controllo di qualità e i sistemi di filtrazione, come pure che la birreria utilizza una scorta di acqua pura e pulita che è pesantemente filtrata per eliminare eventuali impurità che potrebbero contaminare il gusto del prodotto finito.

Saigon Beer (il proprietario della birreria) impiega anche tester della birra (lavoro spettacolare) che bevono campioni di ogni lotto prodotto per garantire che tutti, bevendo la birra del birrificio, siano soddisfatti fino ai più alti standard.

La birra 333 è una bevanda divertente che ho trovato essere un vero cambiamento rispetto a qualche blanda birra dell'Asia, insipide e spesso disgustose, dal sapore simile agli infusi chimici più che a delle birre.

lunedì 26 luglio 2010

Le opere di Alan Moore.....

Passando ad analizzare un po’ più nel dettaglio le opere più salienti della sua produzione si può notare quanto le sue opere siano del tutto variegate sia per temi, contenuti e modi di concepire uno script.

-“From Hell” è un viaggio nell’Inghilterra vittoriana scenario dei delitti di “Jack lo squartatore”, lui ci propone un ipotesi più o meno veritiera sull’identità dell’assassino e ci fa compiere un viaggio allucinato in quell’epoca; il fumetto è pieno di riferimenti a quel periodo a tal punto che ogni numero presenta allegato una sorta di guida alla lettura che altrimenti risulterebbe molto complessa, specie per il lettore medio; un’opera affascinante, e resa ancora più “dark” dalle illustrazioni di Edie Campbell.


The Leaugue of extraordinary gentlemen”; qui Moore ci mostra ancora una volta quanto le sue idee siano al contempo semplici, ma geniali, mosso sempre dal suo amore per la storia ed i personaggi della sua nazione, e mostrando una profonda conoscenza di tutto ciò che è la cultura di un popolo, fa un’operazione molto fantasiosa, ma al contempo geniale: prende a prestito dalla letteratura inglese, e non solo, una serie di personaggi, li inserisce nello stesso contesto e li fa interagire, poi, secondo i meccanismi proprio del fumetto supereroistico. Vediamo quindi insieme personaggi come Dott.Jekyll / Mr Hyde, Alan Quatermain (protagonista del romanzo “Le miniere di re Salomone”), L’uomo invisibile, Il capitano Nemo, Dorian Gray e una donna vampiro. Un’idea alquanto inverosimile, ma semplicemente straordinaria.

-“V for vendetta” ; questa è sicuramente l’opera più reazionaria di Moore; in un ipotetica Inghilterra dominata da una dittatura pseudo-nazista muove le sue azioni contro questo sistema un vendicatore mascherato, di cui mai si conoscerà la vera identità, che prende sotto la sua ala protettiva una ragazza a cui passerà il suo testimone dopo l’estrema azione finale; un vendicatore, un terrorista nato dalle azioni di un organismo di comando, e che come sempre succede diventa eroe per le masse; anche qui importanti e bellissimi sono i dialoghi ed i riferimenti ad altre opere (fra tutte “1984” di Orwell), ma come sempre le citazioni sono solo prese a prestito, lui le elabora, le fa evolvere e rende il tutto sempre inaspettato, geniale, ma al contempo sorprendentemente semplice; V for vendetta è forse il suo script più politico, ed è facile fare accostamenti anche al clima post 11 settembre dei giorni nostri, un’opera, quindi, quanto mai attuale; e forse il messaggio più profondo di tale opera, come già anche in “Arancia Meccanica” di Kubrick, è: “la violenza e la repressione, genera altra violenza” ogni azione di un individuo, anche violenta, in una società, è dettata dalla società stessa in cui vive.

Promethea; opera ancora in corso di pubblicazione, vincitrice dei maggiori riconoscimenti mondiali in campo fumettistico, è forse il lavoro più pretenzioso di Moore. Dopo i primi numeri montati sulla conoscenza dell’ambiente e del personaggio Moore, fa compiere un viaggio alla protagonista nei vari livelli della conoscenza, e dell’animo. Qui l’autore compie anche una ricerca sul linguaggio e sulla costruzione della tavole, che a seconda del luogo visitato dalla protagonista, variano ed assumono le caratteristiche del luogo stesso,si hanno così numeri colorati e pop, con i conseguenti linguaggi, numeri più dark, numeri più esotici etc.; come sempre, ma qui ancora di più, l’opera può essere vista come una sorta di saggio, in ogni vignetta ci sono infiniti riferimenti e rimandi alla storia, alla letteratura, all’esoterismo, alla cabala etc. Una lettura di Promethea è un viaggio, come quello che compie la protagonista, un viaggio che può essere diverso di volta in volta a seconda di dove si vuol prestare maggiore attenzione, come se ci si trovasse a seguire le trame di un infinita ragnatela.

Dopo migliaia di sceneggiature, dopo aver cambiato per sempre personaggi noti e meno noti, dopo averne creati moltissimi, fonda una sua etichetta indipendente, che da nome anche alla rivista che tutt’oggi raccoglie, anche in Italia, le sue opere, “America’s best comics”.

Nel trattare questo autore si sono dovuti omettere, per “economia” molta della sua produzione, anche significativa, e ci si è dovuto soffermare, a malincuore, solo sulle sue opere più conosciute e caratterizzanti.

In fine, un consiglio, anche per chi non ama il fumetto, leggete una qualsiasi opera di Moore, ne rimarrete sicuramente affascinati e attratti, questi non sono solo fumetti è letteratura!!...forse la migliore in circolazione!!



Alan Moore, colui che ha cambiato per sempre il mondo dei comics.


Correva, l’ormai lontano, settembre1986, quando la casa editrice americana DC comics (quella più conservatrice per tradizione, rispetto alla più progressista Marvel), madre, tra gli altri, di Superman e Batman, pubblicava il primo numero di Watchmen; e il fumetto mondiale non sarebbe stato più lo stesso. L’autore di tale “rinascimentale” opera è un certo signore inglese di nome Alan Moore, all’epoca ancora semisconosciuto al grande pubblico, anche se vantava all’attivo una serie di storie per la serie Miracleman e il ciclo della ripresa della serie Swamp Thing, che aveva davvero impressionato e messo d’accordo sia pubblico che critica.

Per capire l’importanza di tale opera bisognerebbe essere assiduo lettore di comics, prima e dopo Watchmen, e subito ci si accorgerebbe di cosa ha significato per l’immaginario collettivo di lettori e autori, di come sia stato lo spartiacque per un epoca, di come da allora i “supereroi” non sarebbero stati più supereroi ma “superuomini”. Watchmen da il via a quella corrente di rinnovamento del mondo dei comics e del fumetto in generale che da molti fu chiamata “rinascimento americano” (almeno per il mondo dei comics). In Watchmen gli eroi, fino ad allora, senza macchia e portabandiera di ideali imprescindibili sono “umanizzati”, l’eroe è visto come un “uomo” con superpoteri o con doni, con tutte le debite conseguenze che questo, all’apparenza, insignificante elemento può portare all’interno della caratterizzazione e alle azioni dei personaggi che muovono all’interno di un fumetto. I cosiddetti eroi compiono azioni da persone comuni, sono violenti, percorrono fini non sempre puliti, anzi a volte usano i loro poteri per perseguire i loro interessi; l’archetipo dell’eroe è distrutto. Certo importante è anche lo scenario in cui si svolge l’azione di Watchmen, l’America Reaganiana, machista e conservatrice, e appunto per questo l’opera può esser vista come una sorta di reazione a tale scenario, e anche una conseguenza di quello che le politiche e la società Americana aveva e stava producendo in quegli anni. Fare una lettura completa ed esaustiva di Watchmen sarebbe lungo e troppo dispersivo e bisognerebbe scrivere interi saggi, cosa anche già largamente fatta da molti autori, e per questo noi lo prendiamo solo come punto di partenza per parlare di questo “immenso” autore. Le opere che seguiranno il monolitico Watchmen saranno sempre, e sempre di più solo una conferma ed una crescita per questo autore. Tra le più importanti ricordiamo “From Hell”( da cui è stato tratto il film “From hell, la vera storia di Jack lo squartatore”; The Leaugue of extraordinary gentlemen”(da cui è stato tratto il film “La leggenda degli uomini straordinari); V for vendetta (da cui è stato tratto l’omonimo film), Hellblazer (da cui recentemente è stato tratto il film Constantine); Promethea, solo per citarne alcune; anche questo particolare interessamento alle suo opere da parte del mondo del cinema è importante per capire la valenza dei suoi scritti, anche i produttori cinematografici si sono accorti del grande potenziale delle sue sceneggiature fumettistiche, anche se non sempre le pellicole sono riuscite degnamente a rendere visivamente le sue idee che su carta hanno tutta un’altra verve, ed infatti quasi mai lui ha dato il suo benestare a questi lavori.

Davvero tutto quel che tocca o crea Moore, muta, si evolve e diventa un gioiello per la letteratura mondiale. Nel 1992 scrive una sola storia per la serie Spawn, e diventa culto, in quella storia, come un moderno Dante, ridisegna la mitologia e la morfologia dei gironi dell’Inferno, facendo compiere al protagonista della serie una discesa negli inferi e facendogli incontrare demoni e anime nei vari gironi che non sono quelli che i nostri libri ci hanno trasemsso, sono “attualizzati”, sono “veri”, sono demoni nati e mossi dai mali della società dei nostri tempi, tutto, e come sempre nelle opere di Moore nasce per stravolgere i canoni e gli schemi mentali usuali del lettore; la lettura di un opera di Moore spiazza, e stupisce in ogni vignetta.