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lunedì 26 luglio 2010

Le opere di Alan Moore.....

Passando ad analizzare un po’ più nel dettaglio le opere più salienti della sua produzione si può notare quanto le sue opere siano del tutto variegate sia per temi, contenuti e modi di concepire uno script.

-“From Hell” è un viaggio nell’Inghilterra vittoriana scenario dei delitti di “Jack lo squartatore”, lui ci propone un ipotesi più o meno veritiera sull’identità dell’assassino e ci fa compiere un viaggio allucinato in quell’epoca; il fumetto è pieno di riferimenti a quel periodo a tal punto che ogni numero presenta allegato una sorta di guida alla lettura che altrimenti risulterebbe molto complessa, specie per il lettore medio; un’opera affascinante, e resa ancora più “dark” dalle illustrazioni di Edie Campbell.


The Leaugue of extraordinary gentlemen”; qui Moore ci mostra ancora una volta quanto le sue idee siano al contempo semplici, ma geniali, mosso sempre dal suo amore per la storia ed i personaggi della sua nazione, e mostrando una profonda conoscenza di tutto ciò che è la cultura di un popolo, fa un’operazione molto fantasiosa, ma al contempo geniale: prende a prestito dalla letteratura inglese, e non solo, una serie di personaggi, li inserisce nello stesso contesto e li fa interagire, poi, secondo i meccanismi proprio del fumetto supereroistico. Vediamo quindi insieme personaggi come Dott.Jekyll / Mr Hyde, Alan Quatermain (protagonista del romanzo “Le miniere di re Salomone”), L’uomo invisibile, Il capitano Nemo, Dorian Gray e una donna vampiro. Un’idea alquanto inverosimile, ma semplicemente straordinaria.

-“V for vendetta” ; questa è sicuramente l’opera più reazionaria di Moore; in un ipotetica Inghilterra dominata da una dittatura pseudo-nazista muove le sue azioni contro questo sistema un vendicatore mascherato, di cui mai si conoscerà la vera identità, che prende sotto la sua ala protettiva una ragazza a cui passerà il suo testimone dopo l’estrema azione finale; un vendicatore, un terrorista nato dalle azioni di un organismo di comando, e che come sempre succede diventa eroe per le masse; anche qui importanti e bellissimi sono i dialoghi ed i riferimenti ad altre opere (fra tutte “1984” di Orwell), ma come sempre le citazioni sono solo prese a prestito, lui le elabora, le fa evolvere e rende il tutto sempre inaspettato, geniale, ma al contempo sorprendentemente semplice; V for vendetta è forse il suo script più politico, ed è facile fare accostamenti anche al clima post 11 settembre dei giorni nostri, un’opera, quindi, quanto mai attuale; e forse il messaggio più profondo di tale opera, come già anche in “Arancia Meccanica” di Kubrick, è: “la violenza e la repressione, genera altra violenza” ogni azione di un individuo, anche violenta, in una società, è dettata dalla società stessa in cui vive.

Promethea; opera ancora in corso di pubblicazione, vincitrice dei maggiori riconoscimenti mondiali in campo fumettistico, è forse il lavoro più pretenzioso di Moore. Dopo i primi numeri montati sulla conoscenza dell’ambiente e del personaggio Moore, fa compiere un viaggio alla protagonista nei vari livelli della conoscenza, e dell’animo. Qui l’autore compie anche una ricerca sul linguaggio e sulla costruzione della tavole, che a seconda del luogo visitato dalla protagonista, variano ed assumono le caratteristiche del luogo stesso,si hanno così numeri colorati e pop, con i conseguenti linguaggi, numeri più dark, numeri più esotici etc.; come sempre, ma qui ancora di più, l’opera può essere vista come una sorta di saggio, in ogni vignetta ci sono infiniti riferimenti e rimandi alla storia, alla letteratura, all’esoterismo, alla cabala etc. Una lettura di Promethea è un viaggio, come quello che compie la protagonista, un viaggio che può essere diverso di volta in volta a seconda di dove si vuol prestare maggiore attenzione, come se ci si trovasse a seguire le trame di un infinita ragnatela.

Dopo migliaia di sceneggiature, dopo aver cambiato per sempre personaggi noti e meno noti, dopo averne creati moltissimi, fonda una sua etichetta indipendente, che da nome anche alla rivista che tutt’oggi raccoglie, anche in Italia, le sue opere, “America’s best comics”.

Nel trattare questo autore si sono dovuti omettere, per “economia” molta della sua produzione, anche significativa, e ci si è dovuto soffermare, a malincuore, solo sulle sue opere più conosciute e caratterizzanti.

In fine, un consiglio, anche per chi non ama il fumetto, leggete una qualsiasi opera di Moore, ne rimarrete sicuramente affascinati e attratti, questi non sono solo fumetti è letteratura!!...forse la migliore in circolazione!!



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