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venerdì 13 agosto 2010

La Birra in Asia

Le prime bevande prodotte con l’orzo vennero introdotte in Asia alla metà del XIX secolo da mercanti e colonialisti, analogamente a quanto avvenne nella maggior parte dei paesi extraeuropei.

Naturalmente i popoli dell’Asia producevano e gustavano da migliaia di anni una bevanda prodotta a base di cereali, prima che si diffondessero le prime Lager o le prime Ale. Il sakè per esempio, prodotto con il riso, tecnicamente è un tipo di birra. Altre tradizionali bevande fermentate originarie del sudest asiatico vengono ottenute attraverso succo di cocco, patate dolci e determinate verdure.

I paesi islamici di questa regione non producono birra per autoconsumo, dal momento che la religione islamica non consente di bere alcol; tuttavia sono state fondate alcune fabbriche di birra, unicamente ai fini dell’esportazione.

All’inizio degli anni Cinquanta dell’Ottocento molti viaggiatori occidentali, provenienti da Germania, Inghilterra e Stati Uniti, portarono l’attrezzatura e la tecnologia necessarie per fornire prodotti birrari tradizionali a mercanti, soldati o coloni. Alcune delle più conosciute fabbriche di birra asiatiche, come la Kirin in Giappone e la Tsingtato in Cina, sono state fondate da europei e in seguito controllate dai regimi locali.

L’influsso europeo è ancora chiaramente riconoscibile nelle birre asiatiche. Le birre in stile Pilsner sono oggi quelle maggiormente prodotte, anche se molte imprese fabbricano delle Stout. Aziende giapponesi si dedicano inoltre a specialità birrarie tedesche come la Altbier e la Schwarzbier. Con l’apertura del mercato alle piccole fabbriche di birra (il Giappone è ricco di micro birrerie) e ai locali che offrono birra di produzione propria, l’industria birraria giapponese ha potuto fare negli anni notevoli passi in avanti

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