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venerdì 23 settembre 2011

BIRRA: Consumi mai così bassi in 10 anni.......

(AGI) - Roma, 21 sett. - In una delle estati piu' calde degli ultimi tempi e' la "gelata" dei consumi di birra a far scendere la colonnina di mercurio. Nei 3 mesi clou dell'anno per il mercato (giugno, luglio e agosto) le vendite fanno registrare il peggior risultato degli ultimi 10 anni: poco meno di 4,5 milioni di ettolitri, ossia -11% rispetto al picco del 2003. Un dato che da solo annulla il leggero risultato positivo registrato nei primi 5 mesi del 2011 (+1,7%) e che porta le vendite tra gennaio e agosto 2011 a un calo del -0,62%. Ma secondo i dati dello studio Ernst & Young "The Health of the EU Beer Sector 2011", che periodicamente fotografa il settore birrario d'Europa e che viene presentato in questi giorni nei vari paesi dell'UE, in Italia il comparto riesce a garantire ancora oggi occupazione a quasi 140.000 addetti (indotto compreso) con una leggera flessione del -3% che riguarda principalmente il canale Horeca, colpito dal generale calo dei consumi. "Questo calo dei consumi - spiega Alberto Frausin, Presidente di AssoBirra, presentando i dati della ricerca Ernst & Young alla Camera dei Deputati - e' certamente preoccupante, ma e' una conseguenza della crisi che sta attraversando l'economia italiana. Il settore birrario continua ad essere un player rilevante del sistema Italia e vuole fare la sua parte per sostenere la ripresa. Il contributo che stiamo garantendo all'economia del Paese, con quasi 4 miliardi di euro versati allo Stato tra accise e IVA, e' di assoluto rilievo. Parliamo anche di un settore che ha fatto del consumo responsabile delle bevande alcoliche uno dei suoi obiettivi istituzionali piu' importanti, attraverso campagne di sensibilizzazione che si sono rivelate all'avanguardia. E le aziende stanno continuando ad investire per rinnovare gli impianti e per renderli sempre piu' ecosostenibili (in meno di 30 anni siamo riusciti abbattere del -70% il consumo di acqua per la produzione della birra). Oggi la sfida per il nostro mercato - come per tutto il settore alimentare italiano - si sta spostando sempre piu' sul fronte delle esportazioni - prosegue Frausin - dove le aziende italiane sono riuscite a crescere del +161% tra il 2005 e il 2010. E anche se i primi 6 mesi del 2011 hanno visto scendere le esportazioni (-4,35%), le quote di mercato dei nostri brand sono cresciute. Il nostro resta dunque un comparto d'eccellenza, che puo' contare su una presenza capillare sul territorio nazionale con 350 impianti produttivi di cui 16 stabilimenti industriali, e anche per la natura del prodotto si tratta di un'industria non delocalizzabile che proprio per questo va valorizzata al massimo e sostenuta".
Fonte:http://www.agi.it/

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